Settimana santa: orientamenti per vivere le celebrazioni

Settimana santa: orientamenti per vivere le celebrazioni

La sottolineatura più importante è al primo punto: “Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche della Settimana Santa”. Nei giorni scorsi una Nota dell’ufficio Liturgico diocesano, inviata ai parroci, ha offerto alcuni orientamenti per vivere le celebrazioni della prossima Settimana Santa. Nonostante non siamo ancora usciti dalla pandemia, infatti, grazie ai protocolli e alle regole applicate nelle chiese per garantire la sicurezza di fedeli e celebranti, con l’aiuto generoso di tanti volontari, è possibile vivere la dimensione comunitaria della nostra fede, particolarmente significativa durante questo tempo. Certo, continuando ad avere come obiettivo la tutela della salute di tutti, bene prezioso affidato anche alla nostra responsabilità. Ed è la sottolineatura che viene messa in luce dalla nota, che invita alla partecipazione “nel rispetto delle norme igienico-sanitarie vigenti e dei decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali contenute nel Protocollo N. 154/20”.

Dallo scorso 8 marzo il Veneto è stato riclassificato come zona arancione. Per quanto riguarda le celebrazioni, significa che non è possibile spostarsi dal proprio Comune per partecipare alla messa, se non nei casi di parrocchie che “sconfinano” in Comuni diversi.

Nel caso fossero necessari, in base all’andamento dell’epidemia e alle disposizioni governative, ulteriori aggiornamenti saranno resi noti nelle prossime settimane su queste pagine e nel sito internet della “Vita del popolo” e della Diocesi.

Gli orientamenti ricordano che ai fedeli impossibilitati a uscire (pensiamo agli anziani, agli ammalati, alle persone in quarantena) si possono offrire strumenti per la preghiera in casa, “che possono risultare utili per momenti di preghiera in famiglia o personali (nella vigilia o nel giorno stesso) e predisporre opportunamente alle stesse celebrazioni”; una sezione apposita contenente questi sussidi è a disposizione nel sito della Diocesi.

Messe in streaming

In quest’ultimo anno molte parrocchie e Collaborazioni pastorali hanno scelto di trasmettere in diretta streaming una messa domenicale e altre celebrazioni importanti, per permettere a tutti coloro che non potevano essere presenti di partecipare all’incontro della propria comunità. Trasmissioni sulle pagine Facebook o sui canali YouTube parrocchiali che sono via via cresciute in qualità, anche grazie all’impegno di tanti giovani che si sono messi a disposizione con le loro competenze. La Nota non manca di ricordare questa possibilità, auspicando il coinvolgimento del Consiglio pastorale parrocchiale o di Collaborazione nella valutazione della necessità e dell’opportunità della trasmissione stessa, e raccomandando cura e attenzione nella qualità della diretta “nel rispetto della dignità del rito liturgico”, come scrive l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali nel vademecum “Celebrare in diretta tv o in streaming” 2020)

Si ricorda, inoltre, che chi è impossibilitato a frequentare la propria chiesa, può seguire, “come segno di unità”, le celebrazioni del Vescovo (quando sono trasmesse in diretta televisiva o in streaming) e quelle presiedute dal Santo Padre.

 

Indicazioni per la Settimana santa

Ecco le indicazioni per i vari momenti e riti della Settimana santa, predisposte dall’ufficio Liturgico diocesano. La Nota dettagliata è pubblicata anche nel sito internet www.diocesitv.it.

La domenica delle Palme, con la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, “sia celebrata con la seconda forma prevista dal Messale Romano; è vietata pertanto la processione”.

Con le dovute attenzioni igienico-sanitarie – suggerisce la Nota – alcuni incaricati, all’esterno o all’ingresso della chiesa “possono consegnare ai fedeli un ramoscello d’ulivo, evitando assembramenti”. Non possono essere predisposti, invece, cesti con i rami di ulivo a disposizione dei fedeli, “né prima della celebrazione, né al suo termine né durante i giorni successivi. Nel momento previsto della celebrazione, i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé o ricevuto. Dove si ritiene opportuno si utilizzi la terza forma del Messale Romano.

Adorazione delle Quarant’ore: dove c’è questa consuetudine, si valutino i tempi e le modalità affinché questa preghiera sia svolta secondo le norme relative all’igienizzazione dei posti.

Giovedì santo: nella Messa vespertina della “Cena del Signore” sia omessa la lavanda dei piedi. Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato, come previsto dal rito (curando di far intervenire negli spostamenti il minor numero di ministri possibile), nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa, dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme e dell’eventuale “coprifuoco”.

Venerdì santo: riprendendo l’indicazione n. 13 del Messale Romano, si introduca nella preghiera universale un’intenzione «per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti».

L’atto di adorazione della Croce mediante il bacio sia limitato al solo presidente della celebrazione. Si suggerisce che anche i fedeli compiano un conveniente atto di adorazione: ad esempio all’ostensione della croce un tempo di silenzio, oppure all’ostensione della croce un tempo di silenzio e un canto adatto; oppure la processione dei fedeli – opportunamente distanziati – e la genuflessione o inchino alla croce o un altro segno adatto. Sono sospese le tradizionali processioni esterne.

Veglia pasquale: potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito, in orario compatibile con l’eventuale “coprifuoco”.

Il fuoco sia acceso all’esterno della chiesa e il popolo sia già radunato all’interno della chiesa, ciascuno al proprio posto, senza la processione esterna. È bene evitare la distribuzione delle “bottigliette dell’acqua santa”. Diversamente, nella preparazione e nella distribuzione, ci si attenga alle attenzioni igienico-sanitarie.